L’agricoltura è una delle attività umane più primordiali e al tempo stesso più nobili. Tutti, almeno un paio di volte al giorno, dobbiamo nutrirci. Mai come in questi mesi, attorno al cibo – ed è dall’agricoltura che deriva il cibo che mangiamo – nascono e si sviluppano discussioni, spesso stucchevoli. Cibo è agricoltura, alimentazione, nutrizione; non gastronomia. Quest’ultima è una sovrastruttura, talvolta una depravazione, del cibo. Il cibo, e con questo le tecniche e i sistemi colturali che ne permettono la produzione, si riflette ed è parte integrante e sostanziale della cultura e dei valori di ogni comunità umana.
L’attività agricola, quindi, influisce direttamente o indirettamente su tutto quanto è vita, sulla terra, sull’acqua, sulle piante e sugli animali. L’agricoltura deve produrre cibo – questo è il suo compito principale, troppo spesso trascurato e travisato – ma deve farlo in modo sostenibile dal punto di vista ecologico, ambientale, etico, socioeconomico. Su questo non ci sono ormai dubbi.
L’agricoltura biologica è solo una delle diverse “modalità” di produzione del cibo. Ancora circondata da una spessa cortina ideologica è spesso vista con diffidenza dall’agricoltura cosiddetta “convenzionale”. Spetta all’agricoltura biologica aprirsi al mondo e al resto del mondo confrontarsi con essa in modo sereno, con grende onestà intellettuale.
Il dottore agronomo del terzo millennio non può trascurare questi metodi produttivi, declinandoli in funzione dell’ambiente agroclimatico di riferimento.
A tutti, addetti ai lavori e opinione pubblica, è richiesto uno sforzo di apertura mentale: gli agricoltori biologici seri esistono così come esistono i produttori “convenzionali” seri. Ridurre il tutto a uno scontro ideologico tra diverse scuole di pensiero non rende onore alla complessità dell’atto agricolo. Un atto solo apparentemente semplice ma che è informato da una incredibile varietà di scienze e tecniche di natura chimico-fisico-biologica, ambientale, ecologica ed economica.
Al dottore agronomo di oggi non spetta solo il compito di governare questa complessità, ma anche di comunicarla. Una sfida avvincente, come avvincente è produrre cibo in quantità e qualità sufficiente per una crescente popolazione mondiale.
Per approfondire questi temi, dal 5 al 9 ottobre 2015, lo Studio è impegnato in un percorso di approfondimento per la qualificazione a “Tecnico ispettore del biologico per le produzioni vegetali e animali” presso AccademiaBio, Scuola di specializzazione in agricoltura biologica di Bologna.
Lo Studio arricchisce così la gamma dei servizi offerti e si mette a disposizione di tutti coloro che volessero una consulenza indipendente circa i loro fornitori alimentari: mense, scuole, gruppi di acquisto solidale (Gas), ecc.