Non sono poche le persone che mi contattano per conoscere le normative vigenti circa la salvaguardia degli alberi in ambiente urbano. In effetti non esiste una normativa nazionale e, pertanto, le norme possono cambiare a seconda dell’ente locale. D’altra parte, la sensibilità nei confronti del verde si è via via sviluppata nel corso degli ultimi anni e non è ancora stata emanata una normativa di riferimento anche perchè, com’è facilmente intuibile, il livello di salvaguardia è spesso declinato in funzione della maggiore o minore urbanizzazione del territorio comunale.
Di seguito riporto una serie di casi riguardanti la normativa per l’abbattimento degli alberi e la loro sostituzione.
Vincoli comunali
In molti Comuni gli alberi d’alto fusto sono tutelati dai regolamenti del verde o da appositi articoli inseriti all’interno dei regolamenti edilizi.
A Milano, per esempio, non è possibile procedere all’abbattimento di alberi senza la presentazione di una relazione agronomica che giustifichi l’abbattimento e, al contempo, del progetto del nuovo assetto vegetazionale. Questo non significa che gli alberi possono essere abbattuti solo se presentano difficoltà fitosanitarie o fitostatiche al momento della richiesta: a titolo esemplificativo, nel caso di progetti di riqualificazione edilizia, il dottore agronomo può valutare la compatibilità di alberi esistenti con i lavori da eseguire e, se del caso, suggerire la loro sostituzione. Questa, per esempio, può essere consigliata nel caso in cui i lavori compromettano l’apparato radicale e, quindi, la pianta possa vedere aumentata la propria propensione al cedimento (maggiori informazioni sulle tecniche di analisi della stabilità delle piante a questa pagina). Non è infine da escludere che un albero possa essere abbattuto nell’ambito di un percorso di riqualificazione dell’area verde per semplice scelta progettuale. In ogni caso, la relazione agronomica per l’abbattimento degli alberi dovrà documentare adeguatamente sia le motivazioni della rimozione sia le specie (o varietà) di sostituzione.
In alcuni Comuni è necessario procedere tramite una comunicazione di inizio attività (per esempio a Milano), in altri vi è una modulistica apposita cui occorre allegare una relazione agronomica (per esempio a Concorezzo o Melzo) oppure una documentazione fotografica e planimetrica rappresentativa (per esempio Agrate Brianza).
Vincoli sovraordinati
Esistono anche vincoli di carattere sovraordinato (per esempio il cosiddetto vincolo paesaggistico) che possono interessare diverse città e che, spesso, coinvolgono direttamente singoli alberi, gruppi di alberi o filari alberati.
In questo caso, prima di procedere alla protocollazione della documentazione di un progetto di un nuovo assetto vegetazionale presso gli uffici comunali, è necessario acquisire il nulla osta da parte della Soprintendenza, con modalità che differiscono a seconda dell’ubicazione dell’area (il professionista vi accompagnerà nel percorso di acquisizione dei vari permessi).
Stima del valore ambientale e progetto di compensazione
Vi sono poi casi particolari nei quali il Comune non richiede la “semplice” sostituzione dei soggetti arborei da abbattere ma un vero e proprio progetto di compensazione ambientale. Il Comune di Sesto San Giovanni, per esempio, molto attento ai temi del verde, richiede la stima economica del valore ambientale dei soggetti da rimuovere e un conseguente progetto di compensazione di pari importo.
Come fare?
Se non esistono norme generali, come possono orientarsi un cittadino, un condominio o un’impresa che, per esempio, devono procedere all’abbattimento di alberi d’alto fusto? Il consiglio è rivolgersi all’Ufficio ecologia del proprio Comune per avere informazioni specifiche oppure contattarmi a uno dei recapiti riportati in questa pagina.